La Sagra settembrina della Beata Vergine del Rimedio è la più antica e sentita festa della Città di Ozieri. Nel corso della sua ultrasecolare storia hanno avuto i natali prestigiose manifestazioni culturali; tra queste le gare poetiche in piazza, il Premio di poesia e letteratura Sarda “Città di Ozieri” e l’Usignolo della Sardegna. Di corredo all’articolo rarissime tracce audio in formato mp3 dei tenores e gruppi di ballo dell’edizione del 1955.
Antonio Cubeddu rappresenta nella maniera migliore e forse più autentica il modello popolare del poeta-enciclopedia, detentore cioè dei valori-guida, etici e culturali, della comunità, che egli interpreta con quella pacata saggezza e fermezza morale tipica di un buon maestro. Le due componenti del saggio detentore del patrimonio di conoscenze della tradizione e del buon pedagogo in lui convivono e si fondono in perfetto equilibrio. Di complemento una rara registrazione discografica del poeta in gara con il tiesino Andrea Ninniri.
di Alberto M. Cirese
Alberto Cirese uno dei padri dell'etnografia sarda moderna analizza alcuni antichi rituali, oggi caduti in disuso, attraverso la testimonianza di un letterato ozierese del Settecento Francesco Madao. Alcune tracce sonore rilevate sul campo rievocano musicalità popolari colme di suggestione.
di Gerolama Carta Mantiglia
Da un attento esame dei documenti d'archivio si rilevano numerose informazioni sull'abbigliamento popolare tradizionale degli ozieresi a partire dal 1600 almeno. Nella cittadina, così come in altre comunità isolane, la varietà di fogge dell'abbigliamento popolare rispecchia fedelmente la suddivisione in classi della società tradizionale al cui interno. Il vestiario tradizionale ha la funzione non secondaria di rappresentare visivamente, la collocazione sociale e quindi l'appartenenza a una determinata classe dei suoi componenti.
di Gerolama Carta Mantiglia
A Ozieri la panificazione domestica è stata praticata fino al 1965 circa ma ancora oggi sono vivi nella memoria di tutti i processi di trasformazione cui veniva sottoposto il grano, la lavorazione dell’impasto, la manipolazione della pasta, la cottura. E’ questo un sapere generalizzato, non esclusivo di alcune donne, ma comune a moltissime in quanto doveva conoscere l’arte della panificazione fin dall’infanzia. Numerose le tipologie di pane ozierese, oltre al rinomato Pane fine, sono oggetto della ricerca su Chivaldzu, sas Còzzulas ammoddhigàdas, sos Tureddhos, sas Coccas de pumu ‘e terra, sa Cozzulas de eldha, sas Cozzulas de muscia, s’Ordzatu, sas Cozzulas de triguindia.
Primo protagonista della vicenda discografica cittadina fu, e altrimenti non sarebbe potuto essere, il popolare “canto a chitarra”. Quasi avvolta da un misterioso alone leggendario, la storia assume contorni sfumati e indefiniti e sembra abbia avuto inizio nel 1931 circa a Milano, presso gli studi della casa discografica “Excelsius”. Antonio Cubeddu, Giuseppe Langiu, Antonio Bellu, Maria Rosa Punzurudu e Maria Teresa Cau sono gli interpreti di una microstoria narrata attraverso tracce documentali sonore, di cui si offre una rappresentativa selezione in formato mp3.
Fu Goffredo Casalis fra i primi ad occuparsi del significato del nome Ozieri, ma lo studio dell’oscuro e perciò maggiormente intrigante etimo ha interessato nell’arco di oltre un secolo e mezzo una nutrita schiera di glottologi, linguisti e studiosi in genere. Attraverso una rapida carrellata il saggio ripercorre gli studi sull’antico etimo dalla feniciomania del canonico Giovanni Spano alle proposte di Iosto Miglior, Giulio Paulis, Mauro Maxia e Massimo Pittau, per concludere con l’ipotesi di una derivazione romana ritenuta dall’autore la più attendibile. La dizione dei lemmi correlati in formato mp3 è dello stesso Cristiano Becciu.
In un articolo apparso sul quotidiano La Nuova Sardegna del 1902 lo scrittore sassarese Enrico Costa descriveva un antico rituale oggi estinto - lesposizione dei Candelieri di Ozieri nel giorno dellAssunta - di cui fu diretto e prezioso testimone, verosimilmente nella cattedrale. Recenti studi rivelano una storia antica di quasi cinque secoli caduta nelloblio alle soglie del Novecento per il sopravvento di nuove forme di religiosit popolare.
di Luigi Agus